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aggiornamenti guzzi V7

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In aggiunta a quanto scritto qualche tempo fa, scrivo qualche altra nota dopo aver fatto con la mia Guzzi quasi settemila chilometri, di cui quattromila con l’upgrade “Trofeo” fatto montare a maggio 2019 dai fratelli Guareschi.

L’upgrade “Trofeo” consiste essenzialmente nella sostituzione completa delle sospensioni di serie con …

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moto guzzi V7

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(Quella che segue era stata pensata come una copia preliminare della mia personalissima recensione della Guzzi V7, messa online per condividerla con un paio di amici; alla fine ho deciso di lasciarla così, un po’ rozza, con quella serie di messaggi tratti dalla mia history Whatsapp, perché penso che catturi bene le emozioni di quei primi mesi).

Leggo il nuovo numero di Motociclismo dove mettono a confronto la mia Guzzi V7 con una Royal Enfield Interceptor. Già questa cosa mi pare impertinente. Confrontare una moto italiana con una indiana e lamentarsi che la prima costa tremila euro di più della seconda? Insomma, è un po’ scontato eh. La Guzzi è tutta fatta a Mandello, ha componentistica forse datata ma di qualità (come le pinze freni Brembo); la piastra di sterzo povera? Certo, lo è, come tutte le moto che costano meno di diecimila euro ormai (vedi per confronto le recenti Ducati Scrambler). Ma su questo aspetto del costo, ci passo su; oggettivamente la V7 costa tanto per quello che è. Io personalmente non ho problemi con il prezzo di vendita perché dò importanza alla costruzione interamente in Italia, perché voglio supportare una casa storica italiana, perché non faccio la valutazione del rapporto prezzo/potenza quando compro una moto.

Ma in questa prova c’è un secondo aspetto che mi fa imbufalire; le pedane troppo basse — addirittura paragonate a quelle di una moto cruiser, che secondo il tester impedisce di curvare e di divertirsi in piega.

Leggo i dati sui due giornalisti che hanno fatto la comparativa (ma si capisce chiaramente tutto guardando le foto a corred); il primo, un metro e ottanta per novanta chili; il secondo centodiciassette chilogrammi.

Centodiciassette chili uno e più di novanta l’altro? Be’ ma mi sembra scontato che qualsiasi moto per di più priva di regolazioni soffra due pesi massimi come questi due. Motociclismo avrebbe dovuto affiancare un tester di dimensioni “medie” su cui sicuramente la Moto Guzzi ha tarato tutta la geometria della moto.

Ho deciso quindi di scrivere la mia personalissima prova della Guzzi V7, a partire dal quel giro in Basilicata nell’estate del 2018.

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a guzzi miniadventure

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It’s December 7th, 2018. I left home at 6:40 in the morning. Around two degrees Celsius, thick fog as it is customary around here. Three layers under the leather jacket, touring pants bought around twenty years ago that are a bit tight (I’d like to say I’m fitter than I’ve ever been, but the waist size doesn’t seem to notice), two sachets of hand-warmers to stuff inside my winter gloves.

Off I go, leaving the town still tucked in bed. I will not see another motorbike today until I’ll get to Guareschi in Parma for the first service of my Moto Guzzi V7, the one that will finally allow me to crack the throttle wide open without the fastidious blinking red light commanding me to switch gear.

Yesterday my friends told me that surely I was going to crash, because with near-zero temperatures and wet leaves on the twisty roads, what else can you expect. What I did was a beginner’s mistake, obviously; I showed them my grand plan, with a nicely manicured itinerary drawn in the safe comfort of my office that would have taken me from Milano to Parma without ever touching the motorway (sometimes it seems that all my motorcycling life revolves around this, avoiding motorways whenever I can, because really, there is no greater sin than riding a motorbike along a straight line with lunatics driving boring Audis over the speed limit while fucking around on their phones).

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dogs chasing fake rabbits

Somewhere, behind the sad story of Lance Armstrong and his team mates doing EPO and other shit to dominate professional cycling, lies the reason behind my personal preference of a certain kind of sport.

Ask a MotoGP rider do drugs; or a mountain biker doing an downhill or enduro race …

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rientro in pista mugello 2010

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Ieri sono ritornato in pista dopo quasi un anno. Anche quest’anno Mugello; come iniziare meglio la stagione? L’anno scorso uguale: prima volta che scendo in pista col 999, mi vado a infognare al Mugello. Pista facile e invitante per iniziare, col suo rettilineo infinito, i saliscendi e le …

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speedweek 2009

Speedweek2009_euke_060

day 1 - mercoledì 22 luglio

Il gruppo è formato da me, Luca, Roberto (detto “il Presidente”) e Stefano. Luca e Roberto fanno 102 anni messi assieme; e come ama ripetere Luca, il merito è tutto del Presidente. Stefano, tranquillo, rilassato e simpaticissimo, viene da Pisa, ed è quello che ha …

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streetfighter

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Venerdì: di nuovo in moto ! Negli ultimi giorni il mio ginocchio sta andando molto meglio, quindi ho preso lo spunto dell’Open Week Ducati per la prova della Streetfighter per tirare fuori il 999 e farmi un giretto.

Accurato test con rilevamenti strumentali

Prima operazione: abbassare e avanzare la pedana …

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bike dicembre 2008

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Sull’ultimo numero di Bike (la rivista di moto inglese) c’è un’editoriale che parla di come Valentino Rossi si meriti tutta la fama e i soldi di questo mondo; parla non del polso ma del suo cervello, una specie di cpu overclockata che viaggia più velocemente di quelle …

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999s il primo giro

Ducati 999, una moto che commercialmente vale zero, superata agli occhi del ducatista dalla bellissima (e potentissima) 1098, considerata un chiodo dai cultori delle jap perché arriva a malapena a 140cv all’albero, e un cesso dagli esteti innamorati della 916 o della MV F4.
E io me la sono …

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