Ieri sono ritornato in pista dopo quasi un anno. Anche quest’anno Mugello; come iniziare meglio la stagione? L’anno scorso uguale: prima volta che scendo in pista col 999, mi vado a infognare al Mugello. Pista facile e invitante per iniziare, col suo rettilineo infinito, i saliscendi e le curve cieche. I primi minuti sono abbastanza terrificanti se non hai un po’ di esperienza sulle spalle. Io ne avrei, ma un pizzico di nervosismo ce l’avevo.
Non era giornata di semplici prove libere, ma c’erano questi ‘pareggiamenti’ organizzati da Rossocorsa, vale a dire delle minigare a partenza lanciata organizzate tra 3 gruppi (veloci, esperti, amatori), in cui l’ordine di partenza rispecchia i tempi fatti segnare nelle sessioni del mattino e primo pomeriggio. In pratica, un’ottima idea per star immediatamente dietro a chi è marginalmente più veloce di te, senza il rischio di incontrare della gente molto più lenta che ti costringe a sorpassare.
Sono con Luca Pierazzi (DB4 tenuta assieme con fascette e finalmente, da quest’anno, un avantreno moderno) e Fabrizio Tinti (NCR Millona con motore 1200 ad aria che lo spara a 250kmh, cambio elettronico, leggerissima, insomma una belva da corsa!). E i due compari mi ficcano nel gruppo ‘esperti’. Faccio il primo turno e sono un pesce fuor d’acqua; sono tutti più veloci, l’unico lento come me viene speronato e disarcionato da un missile jap all’ingresso della Bucine. Insomma, non un inizio facile.
Alla fine del primo turno dunque i commissari di gara mi mettono nel gruppo amatori (=fermoni). Io sono anche contento così, e cerco di ambientarmi un po’ e riprendere confidenza con la moto. Però mentre lì (esperti) ero tra i più lenti, qui invece trovo dei veri paracarri e non me la sento di fare sorpassi cattivi; riesco progressivamente a stare un po’ più sereno e calmo nelle altre due sessioni e arrivo a vedere un 2‘18” sul mio crono (che bara un po’, e mi regala 0.5”/0.7” ogni volta). Insomma, uno schifo che dovrei vergognarmi a scriverlo, considerando anche che Luca e Fabrizio girano agevolmente sui 2‘12” con dei motori due valvole ad aria.
Comunque l’idea era appunto di riabituarmi alla guida in pista, e in effetti riesco a divertirmi nella bellissima S in discesa della Casanova-Savelli, e in ingresso alle Arrabbiate dove finalmente prendo coraggio e mi butto in quarta piena senza frenare (ok, pelo un po’ il gas, diciamolo); bellissima anche il veloce flip-flop della Biondetti dove faccio il pelo al primo cordolo in piena accelerazione (grande sensazione di velocità!).
Arriva il rettilineo però e la mia 999 è rapportata giusta per il Pannoniaring e qui invece è asmatica, e mi entra il limitatore in sesta prima dello scollinamento; tengo aperto il gas fino giù alla San Donato col motore che fa TA-TA-TA-TA-TA-TAATTT prima di iniziare la frenata: una pena!
Mi incuriosisce vedere le velocità massime raggiunte; io arrivo a malapena a 230, Luca col DB4 a 218, Fabrizio col 1200 bombardato 240-245, e tutte le altre jap, 1098/1198 fanno segnare velocità assurde, dai 260 a 270 !
Avevo raccontato agli amici della prova al banco fatta la settimana scorsa al mio 999: 141.9 cv, un valore incredibile per me, tanto che dicevo: “a che mi serve una 1098 ??? la mia moto ne ha fin troppi di cavalli!” — ma devo dire che ieri, lì al Mugello, il mio mezzo mi sembrava davvero sottopotenziato.
Alla fine la garetta è stata divertente, mi sono tolto lo sfizio di partire in terza fila (ottavo su 54… 54 fermoni) e per tutte la gara sono stato lì dietro a vedere i primi; sono stato fino a 3 giri dalla fine il primo dei ducatisti, poi un 1098 mi ha passato; qualche altro sorpasso l’ho fatto, di quelli da gentiluomo chiedendo ‘permesso, vado io ?’ e alla fine sono arrivato ottavo, come se la gara non l’avessi fatta. Aggiungo che ne ho approfittato bassamente nell’ultimo giro, quando ci hanno esposto bandiera blu per indicare ‘ultimo girò e molti secondo me sono entrati nel pallone e hanno rallentato a casaccio… e io allora ZAC mi sono infilato alla chetichella tra l’uno e l’altro fino a riguadagnare due-tre posizioni.
Programma per il futuro: primo, imparare una posizione come si deve in staccata che ogni volta che le provo a tirare me ne volo via. Poi, regolare le sospensioni come si deve per lo Speedweek (la forcella anteriore andava sempre a pacco; aumentare il precarico, mi suggerisce Desmolupo). Infine, aprire il gas.