Simili ma non uguali. Questo è quello che tiravamo fuori io e Dylan bighellonando per Berkeley un paio di settimane fa.
Dylan ed io abbiamo lavorato assieme per quattro anni a Londra, e siamo diventati amici. Siamo rientrati in Italia quasi contemporaneamente ma io a Milano, lui a Trento. E la fotografia Dylan l’ha scoperta dopo il suo rientro in Italia. Non abbiamo quindi mai avuto modo di uscire e fare foto assieme.
È stato bello e rinfrescante trovarsi con Daniele e passare qualche giorno ospiti a casa sua, senza troppi pensieri, come fossimo di nuovo dei ragazzi. Daniele si sposava in quei giorni, Dylan era a fare il fotografo ufficiale, io “tengo famiglia”, tutti siamo (chi più, chi meno) sopra i trenta ma lo spirito era proprio da ragazzi.
Tornando alla fotografia: interessante vedere le variazioni sul tema che due appassionati senza piani e senza mete, bighellonando per una nuova città, tiravano fuori dalla stessa scena.
Ecco ad esempio la declamatrice di passaggi biblici:
Oppure il passeggiatore solitario:
Altri scatti:
Riguardandomi adesso tutte le foto che abbiamo scattato assieme, devo ammettere che il numero di scatti che Dylan ha azzeccato, cioè con messa a fuoco perfetta e inquadratura corretta, è nettamente superiore al mio.
Una selezione di scatti che ha come scopo raccontare quei quattro giorni passati a Berkeley, la trovate nel fotoset “Berkeley 2012” su flickr. Aggiungo che la maggior parte delle foto sono praticamente intonse, OOC (out of camera) come dicono gli americani appassionati di acronimi. E che trovate anche scatti con messa a fuoco a volte sballata. Insomma, non ho sintetizzato tutto in nel magico numero di Daniele (“massimo 10 foto, che poi le persone si addormentano e vanno oltre”); per condividere un viaggio a volte è necessario forzare la mano e includere le immagini che servono per dare un senso compiuto alla storia.