Fatemi lasciare un segnalibro in questa data, perché Valentina è nata oggi, 4 agosto 2012.
di getto
uscire dall’ospedale, rientrare a casa con Giulia e la bambina e pensare che d’ora in avanti ci sarà sempre una terza persona in casa.
incantarsi davanti al suo visino, ingobbirsi per starle vicino; annusarla, sentire il suo odore.
non essere più in grado di giudicare obiettivamente se la bimba è brutta o è bella; per me è bellissima, non capisco come si possa dire altrimenti ma poi sento qualcuno che parla di “ragnetto” o “meletta”. È piccolina ed è bellissima ed evidentemente ci sono cose che non si possono valutare oggettivamente.
vederla tra le gambe della mamma, appena venuta al mondo; livida, sporca di sangue, con medico e ostetrica sopra che le tagliano il cordone ombelicale; una travolgente sensazione di sollievo e gioia che mai ho provato prima e che mi ha fatto andare letteralmente in tilt. Girarmi verso Giulia e vederla finalmente, improvvisamente, magicamente sorridente e serena dopo dodici ore di contrazioni e due notti in cui è rimasta insonne per i dolori della fase prodromica.
la sofferenza e la forza con cui spingeva nelle fasi finali; gli odori umani fortissimi che salivano da lì.
cambio del pannolino, il cordone ombelicale che si stacca e lascia una buchino rossa sulla sua pancia immacolata.
vederla succhiare il latte dalla mamma; dopo quattro giorni di vita, ancora non mi sono stancato di questo piccolo spettacolino della bimba che succhia con gli occhi semichiusi e il pugno stretto accanto alla bocca.
svegliarla, metterla sul letto tra me e Giulia, e guardarla, giocare con i suoi piedini, lasciare che il tempo passi così, senza far nient’altro, e accorgersi con la coda del cervello di non riuscire a trovare un motivo valido per smuoversi, leggere, studiare, produrre, ma guardare e guardare questa bimba e mai stancarsi.
prenderla in braccio, la mia valentina.