bologna

A Bologna c’è troppa gente in giro.

La cucina è quella semplice che a me piace; da Annamaria ho gustato delle tagliatelle buone come quelle che mangiai quando venni la prima volta qui, in occasione di un Motorshow assieme a Francesco (la sua fidanzata, poi diventata moglie, si chiama Annamaria, e sono sempre rimasto col dubbio in testa se fosse venuta prima Annamaria la trattoria, o Annamaria la fidanzata).

Tra l’altro, ci siamo andati in treno, col Frecciarossa; fischia se va forte (trecento all’ora).

Non siamo andati apposta come tanti altri; ma è successo che Lucio Dalla sia morto il giorno prima che noi arrivassimo a Bologna.

Mi sono stupito della quantità di persone che erano lì in coda per rendergli omaggio. Probabilmente se lo meritava. Secondo Annamaria (quella delle tagliatelle), sì.

Avrebbe compiuto gli anni il 4 marzo, come mio padre.

Mio padre nacque nel 1932. Io sono nato nel 1972. Mia figlia nascerà nel 2012. Quarant’anni precisi fino a che non ci decidiamo, in famiglia.

Giulia sta bene. Si lamenta che sta ingrassando ma sta bene secondo me.

Non abbiamo ancora deciso come chiamarla, quindi la dedica che abbiamo fatto scrivere ad Adriano Carnevali, è per “la futura amica ancora senza nome”.

Carnevali è l’autore dei Ronfi; non li conoscevo questi Ronfi, ma sono semplici, ingenui e disegnati bene. Mi ha conquistato questa vignetta esposta in piazza Grande¹:

Mi divertirò a leggerle questi fumetti.

Io comunque che di fumetti credevo di saperne, invece non ne sapevo niente. C’è un universo intero oltre a Dylan Dog, Tex, Martin Mystere. C’era in questi giorni a Bologna anche questa mostra di fumetti, Bilbolbul, con esposizioni e mostre disseminate per la città (a Bologna si rischia l’indigestione di cultura). Nella stessa piazza c’erano le vignette dei Ronfi e la fila di persone per ricordare Lucio Dalla.

A Bologna mi sa che le persone non hanno casa. Sono tutti fuori.

Abbiamo preso il treno delle otto per rientrare a Milano².